Step #7: Il trofeo rotto di mio fratello

Non sono mai stato un grande sportivo, mio fratello invece sì. Una volta ricevette un premio come miglior portiere di calcio in un piccolo torneo, andava alle elementari. Non mi è mai piaciuto il calcio ma dentro di me morivo di invidia per questo trofeo, gli rinfacciavo "Facile vincerlo, i portieri sono meno degli altri giocatori, competi tra meno persone".


Un giorno giocavamo e per errore distrussi il suo trofeo, lui era arrabbiato e a pezzi; io ancora più di lui. La mia invidia non mi dava il diritto di distruggere il suo traguardo.

Mio padre allora comprò un altro trofeo, molto simile al primo, e reincollò l'etichetta.


La pratica di staccare e riattaccare l'etichetta era in uso anche nelle mie scuole medie, con i trofei vinti dalle squadre delle classi di basket o pallavolo. Da "2°C Vincitrice torneo di Pallavolo anno 2008" si poteva ottenere "2°M Vincitrice tornero di Pallavolo anno 2012"

Feticcio per feticcio? Per la vittoria di una classe sì, per il trofeo di mio fratello no.

Temo che l'originale sia insostituibile, non tanto per il valore economico o materiale dell'oggetto in sé ma per il valore affettivo dato da noi all'oggetto.

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